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lunedì 11 settembre 2017

Roma nella Divina Commedia: Via Trionfale e Monte Mario!

Come abbiamo già visto in un post precedente, la città di Roma era molto importante per Dante, e per questo è anche presente in gran quantità nella Divina Commedia.

Del resto, è più che probabile che il Poeta visitò Roma di persona, nel 1300 o nel 1301.
Ora, se questo fosse vero, da quale parte sarebbe arrivato a Roma, proveniendo da Firenze?

Certamente da Nord.

Ora,  la via obbligata per venire a Roma da settentrione era la zona della città che si trova tra gli attuali Monte Mario e Balduina. Era la stessa via percorsa dai pellegrini, la cosiddetta «via Francigena».

Ed è, infatti, proprio la zona di Monte Mario che Dante utilizza nella Commedia come luogo significativo per indicare la città di Roma.
Perché era il luogo conosciuto da tutti i viaggiatori diretti nella città santa, il primo che si apriva ai loro occhi.


Infatti, in Paradiso, l'antenato Cacciaguida spiega al Poeta che anche Roma («Monte Malo», cioè «Monte Mario») un giorno cadrà così come è decaduta Firenze (l'Uccellatoio):


Non era vinto ancora Montemalo
dal vostro Uccellatoio, che, com'è vinto
nel montar sù, così sarà nel calo.

Paradiso, XV, 109-111

Anche per Firenze, l'Uccellatoio era la prima zona di fronte a cui si trovavano i pellegrini.

Ma tornando a Roma, vediamo com'era la situazione delle strade all'epoca di Dante.

A quei tempi, per arrivare a Roma da Firenze si utilizzava la via Cassia. Arrivati alle porte della città, essi si trovavano di fronte al Ponte Milvio (allora «Ponte Mollo»), distrutto dalle vicende belliche medievali, e da qui potevano prendere solo l'antica via Triumphalis.
Quindi, attraversata un'ampia zona (dove nel Quattrocento sarebbe sorta la straordinaria villa Mellini e dove ora si trova l'Osservatorio Astronomico), sbucavano nell'attuale quartiere della Balduina, zona che anticamente veniva definita appunto «Monte Mario».
Da qui potevano già ammirare San Pietro. Il viaggio dei pellegrini era quasi arrivato al termine. Non toccava altro, a questo punto, che arrivare alla basilica.



Ecco quale doveva essere l'immagine che pressappoco dovevano trovarsi davanti.

 

Pressappoco, perché questo dipinto (che rappresenta Roma vista dalla Balduina) risale all'Ottocento (per l'immagine -Olio di Salomon Corrodi, del 1876- VEDI QUI).
A sinistra si può vedere l'accesso alla villa Mellini, che non esisteva nel Trecento. All'epoca di Dante il paesaggio doveva essere un po' diverso, ma il dipinto rende comunque l'idea.

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