La Divina Commedia arriva a Nairobi!

La Divina commedia arriva a Nairobi!

Il 3, il 5 e il 6 ottobre a Kibera (600mila abitanti), nel cuore di Nairobi, ci sarà uno spettacolo davvero particolare per quel luogo!

200 piccoli allievi delle scuole Little Prince, Ushirika, Cardinal Otunga ed Urafiki porteranno in scena i tre gironi della Divina Commedia di Dante.
Inferno, Purgatorio e Paradiso comporranno un percorso che culminerà con una Parade nel cuore di Kibera.

Marco Martinelli nel cortile della Little Prince)
Per la foto, vedi qui

I versi e il plot verranno recitati in inglese e swali, sotto la guida di Marco Martinelli, coadiuvato da Laura Radaelli.

Il progetto di utilizzare il teatro all'interno dei percorsi educativi di queste scuole dello slum risale a qualche anno fa, quando molti insegnanti avevano segnalato l'importanza del teatro come fattore di grande attrattività per gli alunni e un'efficace chiave di ingresso al coinvolgimento di bimbi e ragazzi.

Grazie al teatro, infatti, si è visto calare in modo rilevante il tasso di assenza da scuola. Inoltre, il teatro si rivelava anche un buono strumento per affrontare altre materie del programma

 Marco Martinelli e Riccardo Bonacina 

(a nome Amici del Teatro Banterle)
Per la foto, vedi qui

Nel 2017, quindi, è stato chiesto a Marco Martinelli un coinvolgimento nel progetto, e lui ha preparato il percorso che approderà al triplice momento di inizi ottobre, con la “messa in vita” della Divina Commedia dantesca, dal titolo “Il cielo sopra Kibera”.

«Il lavoro sulla Divina Commedia ci ha confermato quanto l’archetipo narrativo sia universale», ha spiegato Martinelli. «Abbiamo parlato di un uomo che si perde in una foresta oscura, fatta di paura, disperazione, mancanza di senso della vita. Di come quell’uomo, nel momento in cui spera di esserne uscito, si trova divorato da belve feroci ed ha la forza di capire che non si salverà da solo. Questo è il grido di Dante: miserere di me. La sua invocazione al Creato, al mondo, all’Altro, ha effetto: arriva qualcuno e gli tende una mano, lo aiuta a uscire alla luce. Dunque, abbiamo semplicemente raccontato questa storia, senza il bisogno di affrontare i versi danteschi, cosa che non avrebbe avuto senso. Abbiamo lavorato sull’improvvisazione, coinvolgendo attivamente tutti, dai bambini ai ragazzi».

Per altre info, vedi qui.

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