Il 12 marzo scorso, presso l'Università Iulm, al termine della cerimonia di apertura
dell'anno accademico, è stato presentato il Monumento all'Inferno, una grande scultura realizzata dal poeta, scrittore e pittore italiano Emilio Isgrò, artista noto in tutto il mondo per le sue celebri
cancellature.
La scultura rappresenta rappresenta Dante Alighieri bendato, che siede
davanti alla Divina Commedia cancellata, «simbolo della cultura europea che «non è più in grado di leggere o capire sé stessa».
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All'inaugurazione dell'opera era presente anche l'artista.
Qui, una videointervista all'autore.
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«Monumento all’Inferno è qualcosa di più e di meglio della celebrazione dantesca, che per una strana coincidenza finisce con il collocarsi a mezza strada tra i 750 anni dalla nascita, il 2015, e i 700 anni dalla morte, il 2021: chiesta e nata per la prima ricorrenza, oggi si va a collocare, dantescamente, “nel mezzo del cammin di nostra vita” tra le due ricorrenze, forse proprio perché vuole guardare alla vita davivere, piuttosto che alla morte da celebrare», scrive Giovanni Puglisi, Presidente dell'Università IULM.
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Questo Dante ammutolito, aggiunge Puglisi, è «il “pretesto” per una eccezionale, attualissima ricerca di un nuovo linguaggio, dove, per ritrovare il senso della vita e della morte, occorrerà forse cancellare la cancellatura. Ovvero togliere a Dante, il Vate di un’Italia orgogliosa e indomita, le bende del rifiuto e restituire a tutti noi la sua magnifica visione delle nostre Città, del nostro Paese, del nostro Pianeta: in altri termini riposizionarci nel Terzo Millennio di una nuova comunicazione».
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