L'amore, da Dante e gli Stilnovisti, ad Internet e i Social Network!
Come sempre, siamo pronti a segnalare osservazioni, spunti, idee che vengono proposti sul web relativamente al rapporto tra Dante e le moderne tecnologie.
In questo caso, risulta interessante la proposta della blogger Gloria Basanisi, che, sul sito BlastingNews, ha individuato una relazione tra il modo di fare poesia, di esprimere l'amore e -più concretamente- di innamorarsi degli antichi poeti Stilnovisti (tra cui Dante) e le modalità con cui oggi, grazie ad internet e ai social netork, si arriva a conoscersi e a frequentarsi.
Dante Gabriel Rossetti, Beata Beatrix
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«La poesia stilnovista», scrive l'autrice, «[...] ha difatti
tramandato una visione del sentimento basata sulla mancata necessità
della presenza fisica costante dell'amato».
Ed è proprio questo aspetto -cioè, l'amore in assenza dell'amata\o, l'amore da lontano- che sembrerebbe essere tornato oggi. E' l'amore al tempo di Internet. L'amore che nasce e si concretizza attraverso i Social Network!
«Le piattaforme digitali permettono, difatti, alle persone di conoscere e innamorarsi senza il bisogno di passare attraverso la componente della presenza fisica. I social network, in primis, sono lo sfondo e il mezzo principale attraverso il quale comunichiamo con gli altri e intratteniamo relazioni».
Questa sarebbe un'ulteriore conferma del «fatto che la nostra società e la nostra cultura sono state in qualche modo profondamente influenzate dalla tradizione letteraria occidentale»
«Le piattaforme digitali permettono, difatti, alle persone di conoscere e innamorarsi senza il bisogno di passare attraverso la componente della presenza fisica. I social network, in primis, sono lo sfondo e il mezzo principale attraverso il quale comunichiamo con gli altri e intratteniamo relazioni».
Questa sarebbe un'ulteriore conferma del «fatto che la nostra società e la nostra cultura sono state in qualche modo profondamente influenzate dalla tradizione letteraria occidentale»
Ed ecco, dunque, che entra in gioco il nostro grande Poeta!
Perché «sarebbe il caso di chiederci se Dante avrebbe 'amato' Beatrice allo stesso modo nell'epoca del mondo interconnesso».
Cosa avrebbe fatto l'Alighieri oggi, in un mondo in cui la comunicazione e le relazioni vengono gestite praticamente quasi del tutto dai Social Network?
Perché «sarebbe il caso di chiederci se Dante avrebbe 'amato' Beatrice allo stesso modo nell'epoca del mondo interconnesso».
Cosa avrebbe fatto l'Alighieri oggi, in un mondo in cui la comunicazione e le relazioni vengono gestite praticamente quasi del tutto dai Social Network?
Henry Holiday, l'incontro fra Dante e Beatrice
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«Di certo, come
ognuno di noi, il poeta fiorentino avrebbe avuto un account Facebook,
passando incredibili quantità di tempo a spiare i profili delle altre
persone».
Questo però, non gli avrebbe impedito di scrivere un capolavoro, quale la Commedia, anzi «avrebbe potuto scrivere un'opera
grandiosa, perché l'ispirazione, pur essendo influenzata dal tempo, non
ne è schiava e non è relegabile entro precisi confini temporali. Risulta
importante considerare che ogni concetto, compreso quello così
sfuggente di Amore, pur mantenendo delle relazioni di continuità tra
un'epoca e l'altra, varia inevitabilmente a seconda del contesto di
riferimento».
A questo punto, la blogger arriva a discutere del vero scopo del suo articolo, che si riassume in un quesito: «L'amore virtuale è vero amore?».
Infatti, la vera domanda «non è cosa Dante avrebbe fatto, ma cosa facciamo noi quotidianamente quando valutiamo e giudichiamo i nuovi modi di vivere il rapporto amoroso».
Infatti, la vera domanda «non è cosa Dante avrebbe fatto, ma cosa facciamo noi quotidianamente quando valutiamo e giudichiamo i nuovi modi di vivere il rapporto amoroso».
Per le sue conclusioni, vi rimando al post originale.
Aggiungiamo solo che secondo la Basanisi, « ciò che forse lo Stilnovo può insinuare dentro di noi è invece il dubbio che considerare un sentimento nato e nutrito dall'assenza fisica di qualcuno come degno di essere vissuto non sia probabilmente così deprecabile come abbiamo sempre pensato».
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